Allergia al nickel e cistite

allergia al nickel e cistite

Che cos’è la cistite

Allergia al nickel e cistite che nesso hanno?

In molti non sanno che c’è un collegamento tra le due, ma gli ultimi studi e svariate testimonianze di soggetti allergici dimostrano come ciò sia possibile.

Partiamo dalle basi però, cercando di capire cosa sia veramente la cistite.

Essa è un’infiammazione della vescica che crea un continuo e doloroso bisogno di urinare. Nell’85% dei casi dipende da un’infezione batterica da Escherichia coli, ma può anche essere scatenata da infezioni virali o fungine.

Virus e funghi raggiungono la vescica dall’esterno attraverso l’uretra o dall’interno tramite organi vicini o il sangue.

Infine può essere causata da disturbi delle vie urinarie, che impediscono il normale funzionamento dell’apparato, favorendo così la diffusione dei microbi.

Cistite: fattori di rischio

allergia al nickel e cistite

Tra i fattori che possono predisporre al disturbo, ci sono traumi diretti e patologie:

  • Uso del catetere
  • Improvvisi colpi di freddo
  • Affaticamento fisico o mentale;
  • Malformazioni dell’apparato urinario;
  • Stenosi o restringimenti uretrali;
  • Presenza di corpi estranei o patologici nella vescica;
  • Diverticoli;
  • Ipertrofia prostatica;

Ipersensibilità a livello genitale:

  • Scarsa o eccessiva igiene intima
  • Ipersensibilità a sostanze irritanti dei prodotti per l’igiene intima
  • Utilizzo di assorbenti interni;
  • Diminuzione dell’acidità vaginale;
  • Pantaloni o biancheria intima eccessivamente aderente;
  • Malattie sessualmente trasmissibili;

Problemi intestinali legati ad allergia al nickel e cistite:

  • Alterazioni della flora vaginale
  • Stitichezza
  • Debilitazione del sistema immunitario in seguito ad antibiotici, alimentazione irregolare o stress eccessivo

Chi colpisce e perché

allergia al nickel e cistite

La cistite colpisce prevalentemente le donne, soprattutto dai 60 anni in sù (circa il 20-50% di casi) per ragioni anatomiche: l’uretra è più breve e l’ano e l’uretra sono più vicini tra loro.

Tra le cause primarie nelle donne ci sono i rapporti sessuali, soprattutto se frequenti e non protetti per via del passaggio dei batteri dalla vagina alla vescica.

Altri motivi possono essere la menopausa per le conseguenze che porta, come la carenza estrogenica e il periodo della gravidanza.

Nell’uomo invece si associa alla prostatite batterica e aumenta con l’età.

Da ultimo la cistite è comune anche in chi soffre di diabete.

Tipi di cistite e sintomi

allergia al nickel e cistite

La cistite può risolversi in un solo episodio o cronicizzarsi.

Se è curata subito e in modo corretto infatti va via in pochi giorni. Il trattamento dipende dalla causa dell’infiammazione: la cistite batterica si cura solitamente con antibiotici, ma anche con radiazioni e farmaci immunosoppressoriantitumoralicortisonici. Sempre consigliata urocultura che permette di scegliere l’antibiotico giusto.

I sintomi sono:

  • Aumento del numero di minzioni e riduzione della quantità espulse;
  • La minzione richiede un grande sforzo, i muscoli si contraggono ed il getto può cambiare o arrestarsi improvvisamente e involontariamente;
  • Bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo;
  • Dolori dovuti all’urgente bisogno di urinare;
  • Urine torbidemaleodoranti.

La cistite cronica è spesso un’evoluzione della forma acuta con gli stessi sintomi, ma meno intensi e più prolungati.

A differenza della cistite normale, quella cronica si manifesta con urina torbida di odore intenso, poiché contiene i globuli bianchi, che combattono l’infezione. L’urina può presentare anche gocce di sangue. In questo caso può raggiungere anche intestino e vie urinarie, portando mal di schiena, febbre e brividi.

E’ proprio la cistite cronica che lega allergia al nickel e cistite.

Allergia al nickel e cistite

allergia al nickel
cistite

Quindi che relazione c’è tra allergia al nickel e cistite?

Secondo il sito Eurosalus: “Quando la cistite si ripresenta con frequenza, può essere collegata a uno squilibrio dell’intestino (alterazione della flora batterica, disbiosi, infiammazione da cibo) e del sistema immunitario, causati spesse volte dall’allergia al nickel. 

Secondo questa ipotesi si genera un’auto-infezione a causa dell’uso improprio o prolungato di antibiotici o farmaci antifungini, dallaumento dell’infiammazione da cibo, da una tendenza all’iperglicemia, che facilita le infezioni ripetute e da candidosi intestinale, tipica dei soggetti allergici al nickel. “

Il legame con l’allergia al nickel quindi appare evidente secondo il dottor Attilio Speciani, dal momento che essa può provocare disturbi gastrointestinali, urinari, ginecologici. 

Come riporta il sito www.grupposandonato.it, i sintomi extra cutanei dell’allergia la nickel possono includere:

  • gastrointestinali: intenso gonfiore addominale, dolore all’addome spesso con crampi, diarrea o stipsi, afte in bocca, gengiviti;
  • urinari: bruciore, franchi episodi di cistite
  • ginecologici: prurito, perdite, candida ricorrente

Il rapporto tra allergia al nickel e cistite è quindi riconosciuto dagli esperti e molte sono le testimonianze di soggetti allergici al nickel colpiti da cistite, a conferma della teoria.

Ecco quindi alcune esperienze gentilmente messe a disposizione direttamente dalla Community di Vitasenzanickel.

Testimonianze di allergia al nickel e cistite:

testimonianze allergia al nickel e cistite

Ci sono numerose dichiarazioni di persone allergiche al nickel, che soffrono spesso di questa patologia e confermano il nesso tra allergia al nickel e cistite. Per la maggior parte riferiscono casi di Escheria coli e squilibri intestinali e di ottenere ottimi risultati con la dieta detox, che trovi cliccando qui, ottima idratazione e integratori per la flora intestinale o preventivi.

Loredana scrive: “La mia è cistite da escherichia coli, sempre così. Si manifesta quando sono intossicata (dal nickel). Però l’ultima volta è stata molto più pesante, perché alla fine la vescica era molto più sensibile. Avevo bisogno di andare con molta frequenza ad urinare. Purtroppo la mia allergia al Nichel è alta. Ora sono in detox e utilizzo degli integratori che mi aiutano per equilibrare la flora batterica, anche a livello vaginale. Dafnepro plus in capsule, consigliato dalla ginecologa.”

Mara: “Da quando ho una alimentazione più o meno senza nichel, non ho più problemi di cistite. Anche mangiare senza zuccheri ha aiutato tantissimo.”

Annalisa continua: “Io ne soffrivo moltissimo. Addirittura avevo cistite emorragica. Dieta rigida e eliminazione dello zucchero bianco (gli sbiancanti dello zucchero sono terribili) e non ne ho mai più sofferto.”

Rosa aggiunge: “Anche la candidosi provoca cistiti.

Se vuoi saperne di più del collegamento tra allergia al nickel e candida, clicca qui.

Emanuela racconta: “Ti parlo per esperienza personale, ho avuto periodi di cistite fortissima e bruttissima, andava via solo con Monuril ma poi riprendeva immediatamente. Le analisi erano sempre a posto non avevo nulla di batterico, ma io continuavo a soffrire ogni giorno. Ho scoperto per puro caso che detersivi per lavatrice, detergenti intimi comuni non vanno bene, ma devono essere testati al nichel sennò mi riempio di bolle e cistite in automatico. La dieta è fondamentale come bere tanta acqua.”

Ci sono anche parecchi medici che confermano la connessione tra allergia al nickel e cistite, come raccontano alcuni membri della community.

Teresa scrive: “Ti parlo per esperienza, ho sempre sofferto di cistite curata sempre con l’antibiotico. Quando ho scoperto (l’allergia al) nickel, il mio allergologo mi spiegò che (la cistite) è un sintomo collegato al nickel da curare con probiotici specifici.”

Rossella dice: “Ho avuto una serie di cistiti da escherichia coli risolta con un integratore dato dal mio infettivologo 20 giorni al mese D-MANNOSIO e soprattutto in fase acuta vanno tolti gli zuccheri (da carboidrati e dolci) perché sono il suo nutrimento principale, togliendoli si indebolisce e l’antibiotico ha efficacia.”

Beatrice conclude: “Assolutamente sì. Il nichel causa disbiosi intestinale che si propaga anche all’apparato urogenitale.”

Rimedi naturali allergia al nickel e cistite

allergia al nickel e cistite rimedi

Passiamo dunque alle soluzioni e rimedi naturali adatti per l’allergia al nickel e cistite.

Il Dottor Speciani consiglia di riequilibrare l’intestino, qui alcuni suggerimenti adatti a noi allergici, per ridurre l’infiammazione locale e aumentare le difese immunitarie.

In particolare il Dottor Aldo Vaccaro, consiglia l’assunzione di pompelmo, mango (reintroduzione), corbezzolo, prezzemolo, banana, tarassaco (anche tisana), ortica (anche tisana), cicoria, ribes, mirtillo, zucca.

In particolare il pompelmo è efficace contro l’escherichia coli, stafilococchi e streptococchi, salmonella, ma anche contro funghi e virus.

Alcuni di essi vanno in reintroduzione, quindi sempre meglio chiedere consiglio al medico e seguire le sue indicazioni.

Sicuramente sono importanti una corretta idratazione, almeno due litri di acqua la giorno, e l’uso del kefir. Alcuni medici consigliano di fare periodi di due o tre mesi preventivi di assunzione di gocce di uva ursina e cistiflu.

Un integratore naturale molto utilizzato anche se di recente scoperta è il mannosio, soprattutto se l’infezione dipende da Escherichia Coli, in quanto la sua struttura si attacca al batterio, impedendone la colonizzazione della mucosa intestinale. Viene naturalmente espulso tramite le urine.

Quando la cistite è nella sua fase più acuta è essenziale diminuire l’acidità delle urine, assumendo bicarbonato di sodio: un cucchiaino sciolto in un bicchiere d’acqua 5 volte al giorno è la giusta dose per aumentare il grado alcalino.

 L’uso di bicarbonato non deve protrarsi oltre la fase acuta del disturbo perché l’ambiente acido è necessario a proteggere le mucose dall’attacco di agenti patogeni.

La malva poi è un rimedio ricco di mucillaggini con proprietà antinfiammatorie, lenitive, riepitelizzanti, protettive delle mucose.

Per un effetto immediato possiamo utilizzare il decotto di malva, oltre che come tisana, anche come lavanda locale, intiepidita: aiuta a placare gli spasmi, deterge delicatamente, disinfiamma, rinfresca.

Utili anche gli integratori che aiutano a riequilibrare la flora batterica intestinale e vaginale, come Dafnepro plus in capsule.

igiene intima nickelfree

Alcuni suggerimenti utili

  • curare molto l’igiene intima femminile e quella maschile,
  • utilizzare detergenti naturali che non contengano sostanze chimiche irritanti e allergizzanti nickel tested
  • indossare indumenti comodi e in puro cotone di colori chiari, senza creare umidità,
  • lavare gli indumenti intimi con scaglie di sapone naturale, evitando tutti i vari detersivi in commercio che possono causare allergia e irritazione
  • utilizzare assorbenti in puro cotone esterni, sconsigliato l’utilizzo dei classici tamponi vaginali interni.

Conclusioni

Rimedi allergia al nickel e cistite
Stare bene

Allergia al nickel e cistite è un argomento che non si sente spesso, ma in realtà è molto comune e di solito non trova risposte.

Molte volte tutto parte dall’intestino dove l’allergia al nickel gioca un ruolo fondamentale, perché causa un’infiammazione perenne, danneggiando i filtri naturali presenti. L’intestino perciò risulta indebolito e soggetto agli attacchi esterni di virus e batteri. Ciò rende i soggetti allergici più vulnerabili, quindi è necessario partire dalla prevenzione. Bisogna seguire la dieta per l’allergia al nickel e reintrodurre poco alla volta sotto osservazione medica i cibi per non perderne la tolleranza, bere molto e curare la propria flora intestinale.

Prebiotici e probiotici, omega 3, curcuma e zenzero sono solo alcuni dei rimedi, fondamentale una depurazione periodica dai metalli pesanti tramite processo di chelazione. Trovi tutte le info cliccando qui.

Riequilibrare l’intestino e evitare la cistite è possibile, basta avere cura e rinforzare la flora batterica e intima.

Link utili:

FETTUCCINE ALLA CREMA DI PEPERONI SPEZIATA

Da tantissimo tempo ero alla ricerca di un primo diverso dal solito, sfizioso e ovviamente nickelfree; finché non ho pensato alle fettuccine alla crema di peperoni speziata.

Ho deciso di sfruttare i peperoni, ortaggi estremamente versatili, ricchi di vitamina C, potassio e betacarotene, perciò ottimi alleati per la salute.

Le fettuccine alla crema di peperone sono facili da preparare e non ti lasciano mai deluso!

Ti sorprendo: in questa versione sono anche digeribili, perciò non ti resta che provare la ricetta!

Ingredienti: 2 persone

  • 1 peperone rosso
  • 3 cucchiaini di olio evo
  • 1 scalogno
  • 50 gr di olive verdi
  • 70 gr parmigiano reggiano
  • capperi q.b. (in reintroduzione)
  • paprika dolce
  • zenzero fresco
  • pepe
  • 200 gr fettuccine di Senatore Cappelli o semola bio

Procedimento:

Per preparare le fettuccine alla crema di peperoni speziata, portiamo a bollore una pentola capiente. Aggiugiamo il peperone privato del picciolo e dei semini e lessiamolo per 20 minuti.

Scoliamolo, spelliamolo e riduciamolo a strisce sottili.

In una padella soffriggiamo lo scalogno tritato finemente con l’olio, uniamo il peperone, saliamo e proseguiamo la cottura per 10 minuti a fuoco basso.

Nel frattempo lessiamo la pasta in acqua bollente, finché non risulterà al dente.

Frulliamo il composto con capperi (in reintroduzione), metà delle olive, le spezie, il parmigiano e un mestolo di acqua di cottura delle fettuccine.

Scoliamo la pasta e impiattiamo le fettuccine con crema di peperoni speziata con la salsa.

Completiamo con le olive rimaste.

Buon appetito!

Per altre ricette di primi:

Schiacciata di zucca nickelfree

Qualcuno ha detto zucca? Allora la frase chiave è “schiacciata di zucca!”

L’autunno è il periodo ideale per provare colori e cibi caldi, per farsi rapire da sapori intensi, come castagne, cachi, clementine, ma soprattutto l’indiscutibile zucca, la regina della stagione.

La si può cucinare in mille modi e la buona notizia è che sia anche un cibo nickelfree!

È estremamente versatile, perché si presta bene a primi, secondi, contorni e dolci, ma oggi ho deciso di deliziarti con un nuovo antipasto: schiacciata di zucca nickelfree.

Pronta? Mani in pasta allora!

Ingredienti:

  • 250 gr di zucca
  • 300 ml di acqua
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • 200 gr farina 00 o semola di senatore cappelli
  • paprika dolce
  • zenzero fresco
  • pangrattato di riso Pedon
  • sale
  • pepe
  • olio evo

Procedimento:

Per preparare la schiacciata di zucca nickelfree bisogna iniziare frullando zucca e zenzero fresco in modo grossolano. Tenere da parte.

In una ciotola mescolare gli ingredienti liquidi: olio e acqua; unire poi uno alla volta quelli solidi, lasciando la zucca per ultima.

Il composto ottenuto risulterà molto liquido.

Oliare la leccarda con un pennello da cucina e ricoprirla con abbondante pangrattato di riso.

Versare l’impasto, livellare e ricoprire con altro pangrattato; infine infornare a 200 gradi forno ventilato per circa 45 minuti o finché la schiacciata di zucca non sarà croccante.

Buon appetito!

Per altre ricette con la zucca:

Allergia al nickel e fumo

1. Cos’è il fumo

Il fumo di sigaretta nasce nel XVIIII secolo, ma prende piede a partire dal 1885, quando James Buchanan Duke iniziò a produrre e vendere le moderne sigarette.

Esso è un composto chimico, formato da foglie di tabacco e altre sostanze, soprattutto nickel e metalli pesanti. Tra quelli maggiormente presenti:

  • nickel
  • cadmio
  • cromo
  • selenio
  • arsenico
  • piombo

Come riportato dal sito www.abcsalute.it,
“Il fumo delle sigarette contiene nichel carbonile, il più velenoso tra i suoi composti. I composti del nichel che ingeriscono col nostro corpo di solito sono moderatamente tossici; al contrario, i vapori contenenti questo metallo possono causare tumori al naso o ai polmoni, in particolar modo nei lavoratori che si trovano costantemente a contatto con il nichel. “

Molto interessante a tal proposito l’apporto del Dottor Valdo Vaccaro, secondo cui: “La massima pericolosità del nickel sta nei fumi e nelle sigarette.
Il nickel è pericoloso se associato al monossido di carbonio e ai vari fumi inquinanti, dove forma prodotti tossici e a volte letali chiamati carbonili di nickel. Diversi avvelenamenti avvengono nelle raffinerie. I sintomi di avvelenamento sono cefalea frontale, vertigine, nausea e vomito. Un monito particolare ai fumatori di sigarette e di tabacco in genere, dove c’è un notevole quantitativo di questi carbonili. Del resto, sia il fumo che il caffè vanno congiuntamente eliminati, se uno vuole davvero puntare a depurarsi.
Anche la sigaretta elettronica contiene liquidi ricchi di metalli pesanti e intossica chi è allergico al nickel al pari del tabacco o delle sigarette normali. ”

Quindi il nickel presente nel fumo di sigaretta viene a contatto col nostro organismo tramite bocca, occhi e mani, fino a essere veicolato ai polmoni,  dove il suo accumulo diventa concausa di malattie degenerative.

In un secondo momento poi entra in circolo nel sangue, portando a un notevole aumento della concentrazione del metallo nel corpo.

Le quantità assunte dai fumatori dunque sono maggiori rispetto a quelle acquisite tramite l’alimentazione e ciò contribuisce ad aggravare l’infiammazione da nickel.

E’ importante sottolineare come chi soffre di allergia al nickel può avere ripercussioni che sia fumatore attivo o passivo.

Basta infatti che il fumo penetri nella mucosa orale per insinuarsi nel fisico.

I sintomi riportati più spesso sono:

  • mal di testa
  • mal di gola
  • gola gonfia
  • rinite
  • sinusite
  • asma
  • nausea
  • diarrea
  • tosse insistente
  • fastidio agli occhi
  • occhi gonfi
  • labbra screpolate
  • arrossamento della pelle.

In alcuni casi essi compaiono persino in caso di assunzione di gomme alla nicotina o di cerotti per smettere di fumare.

2. Fumo e allergie: gli studi

Come riporta il sito www.humanitasalute.it, il Dottor Massimo Crippa, pneumologo all’Humanitas research hospital, spiega come: “Risulta evidente come il fumo abbia un ruolo molto importante nell’avvio del processo allergico: presso il Centro Antifumo di Humanitas in particolare si sono registrati casi di persone che non accusavano sintomi correlabili all’asma o rinite allergica prima di cominciare a fumare e hanno cominciato a soffrirne dopo qualche anno di tabagismo».

Quali sono i fattori che possono predisporre alle allergie?

«È una domanda che ha molte risposte differenti, che possono variare da soggetto a soggetto. Tuttavia, vale la pena di sottolineare la correlazione con il fumo indiretto, specialmente per quanto riguarda i bambini: fumare in casa, in macchina o negli ambienti in cui i bambini trascorrono del tempo è certamente da evitare, perché predispone i loro bronchi all’infiammazione e può portare, anche a distanza di tempo, alla comparsa di asma e rinite allergica. Vi sono certamente altri fattori, come l’inquinamento ambientale e, in particolare, quello dell’aria che si verifica spesso nelle grandi città: ma si tratta di cause difficilmente eliminabili, al contrario del fumo. In conclusione, chi è allergico o predisposto all’asma non dovrebbe fumare; chi smette ne avrà certamente benefici immediati».

Esistono molti studi sul rapporto tra fumo e allergie, soprattutto a partire dagli anni 2000, come riporta il sito www.italiasalute.it.

Uno dei primi, condotto dai ricercatori della Glostrup University Hospital di Copenhagen e pubblicato dal Journal of Allergy and Clinical Immunology, aveva lo scopo di  trovare la causa organica della correlazione tra fumo e allergie.

Esso ha evidenziato come in un campione di 1.000 individui tra i 15 e i 69 anni, le allergie siano più frequenti nei fumatori.

Analizzando più specificatamente la correlazione tra allergia al nickel e fumo invece come sottolinea il Dottor Attilio Speciani, allergologo, è noto già dal 1977 che la produzione di nichel-carbonile si sviluppi spontaneamente dalla combustione delle foglie a 43 °C e viene inalato o passato nel sangue.

I lavori più recenti hanno puntato l’attenzione sulle quantità e sui livelli di metallo introdotti nel corpo con il fumo.

Gli studi sono proseguiti nel tempo, fino al 2003 quando alcuni ricercatori norvegesi hanno reso noti i primi risultati sul rapporto tra fumo e assunzione di nichel sul Journal of Environmental Monitoring (Torjussen W et al, J Environ Monit. 2003 Apr;5(2):198-201).

Successivamente nel 2008 un team di ricercatori italiani ha confermato tali conclusioni, definendo con precisione il livello di assorbimento di nichel e rivelando che il contenuto di nichel è indipendente dal tipo di tabacco.

Quindi il fumo di sigaretta è strettamente legato alle allergie e alla loro comparsa, in particolar modo alle manifestazioni asmatiche.

Numerosi studi sono stati fatti sulla correlazione tra i due elementi ed è emerso che il fumo crea molteplici danni, in special modo a chi soffre di allergia al nickel.

Il nickel, naturalmente presente nelle sigarette, provoca un’intossicazione di gran lunga maggiore rispetto alle altre fonti alle quali siamo esposti; risulta per cui indispensabile eliminare le sigarette per chi è allergico a questo metallo.

Ci sono diversi metodi per smettere di fumare:

Ci sono alcune piante che possono in effetti aiutare in modo naturale a contrastare i sintomi da astinenza da nicotina.

Si tratta di preparazioni a base di ginseng ed echinacea, utili contro lo stress e piante calmanti come valeriana, biancospino, melissa e passiflora, che possono essere assunte sotto forma di compresse, gocce o tisane (qui l’elenco delle tisane consentite).

E’ sempre indispensabile un consulto medico prima di assumere qualsiasi terapia, in particolare per chi è allergico al nickel. Ognuno ha una propria condizione di salute da valutare attentamente coi medici che ci seguono quotidianamente.

Biscotti al sapore di cioccolato bianco

Cioccolato bianco? Si, biscotti al sapore di cioccolato bianco.

Sembra strano, ma esistono davvero e non hanno nemmeno un grammo di cioccolato nell’impasto!

Questi dolcetti sono in realtà il frutto di vari esperimenti. Il gusto ha stupito me per prima, ma si sa, come quinoa e amaranto tostati possono dare l’illusione della frutta secca, altri ingredienti possono ingannare il palato.

Per la dieta con i cibi concessi, clicca qui!

Alla fine la magia è tutta qua!

Quante volte hai desiderato riassaporare il cioccolato?

Quante volte lo hai fatto e sei stato male?

Ecco la soluzione perfetta per te!

D’ora in avanti potrai mangiare nickelfree, assaporando di nuovo quel gusto paradisiaco.

Ingredienti:

  • 100 gr faina di riso + quella per impastare;
  • 50 gr farina di amaranto;
  • 50 gr amido di tapioca;
  • 3 gr di xantano;
  • 60 ml succo di arancia dolce;
  • 150 gr zucchero grezzo di canna;
  • 60 gr di burro chiarificato a temperatura ambiente;
  • 80 gr circa di riso soffiato;
  • 10 gr cremor tartaro;
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato;
  • 1/2 bacca di vaniglia;
  • 1 uovo;
  • sale.

Procedimento:

Per preparare i biscotti al sapore di cioccolato bianco bisogna setacciare le farine con il lievito e il bicarbonato, un pizzico di sale, lo zucchero, i semini della bacca di vaniglia, lo xantano e il riso soffiato.

Lavorare a crema il burro chiarificato, incorporando l’uovo.

E’ importante usare il burro chiarificato o ghee, perchè dà il sapore di cioccolato bianco, mentre il burro normale darà un effetto completamente diverso. Mescolare con cura e unire poco alla volta il succo di arancia.

Aggiungere gli ingredienti secchi al composto di succo di arancia e amalgamare.

Potrebbe essere necessaria altra farina di riso e amaranto e altro riso soffiato (in base ai gusti). La quantità delle farine da aggiungere dipende dalla consistenza dell’impasto: deve risultare omogeneo e liscio, ma morbido al tatto.

Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e lasciar riposare in frigo per circa 30 minuti.

Pre riscaldare il forno a 180 gradi.

Ricoprire la leccarda di carta da forno e riprendere l’impasto dei biscotti al sapore di cioccolato bianco.

Formare delle palline con le mani, appiattile e posizionarle distanziate le une dalle altre.

Cuocere i biscotti per circa 20/30 minuti o finchè non saranno belli dorati; più li cuocerete, più saranno croccanti e friabili.

Buona scorpacciata!

Per altre ricette di biscotti:

Cestini di pizza ripieni

I cestini di pizza ripieni sono un’idea sfiziosa da proporre per Natale.

Facile, veloce e buonissimo è un antipasto dal risultato assicurato sia per chi è allergico al nickel, che per chi ama la pizza.

E’ possibile preparare sia la pasta della pizza che il ripieno in anticipo, basta non riempire il cestino, ma anche variare il ripieno con gli ingredienti che più ti piacciono.

Per esempio è possibile usare della polpa di pomodoro idroponico per maggiori informazioni, clicca qui, oppure con crema di zucca, la ricetta qui, o con gli ingredienti che trovi nella dieta detox qui.

Che aspetti?

Ingredienti:

Pasta per la pizza

  • 500 gr di farina 00 per pizza Divella oppure Senatore cappelli;
  • 10 gr di lievito di birra fresco;
  • 3 cucchiai di olio evo (extravergine di oliva);
  • 250 ml di acqua tiepida;
  • 1 cucchiaino di zucchero;
  • 1 cucchiaio di sale fino.

Ripieno

  • 1 melanzana grande;
  • 1 zucchina;
  • 100 gr di zucca;
  • 2 mozzarelle;
  • 100 gr di prosciutto crudo;
  • sale;
  • pepe nero;
  • olio evo (extravergine di oliva);
  • 1 spicchio di aglio.

 

Impastare gli ingredienti come da ricetta, clicca qui per la ricetta della pasta per la pizza senza nickel.

Dopo la prima lievitazione, suddividere la pasta in panetti da circa 150 gr ciascuno e lasciar lievitare nel forno con la luce accesa, coperti da un canovaccio pulito.

Terminata la lievitazione, formate i cestini poggiando la pasta su una scodella o una tazza per il latte e cuocete a 200 gradi, finchè l’impasto non sarà semi cotto. Ci vorranno circa 10/15 minuti.

Nel frattempo lavare le verdure, pulirle e tagliarle a dadini.

Ungere una padella con un cucchiaio di olio e soffriggervi uno spicchio di aglio. Aggiungere le verdure, salare, pepare e cuocere per circa 15 minuti, fino a che le verdure non saranno morbide. Se necessario unire anche mezzo bicchiere di acqua. Eliminare lo spicchio di aglio.

Diversamente si possono grigliare le verdure a fette.

Ridurre la mozzarella in cubetti e tenere da parte.

Riprendere i cestini di pizza ripieni e riempirli con le verdure, la mozzarella e il prosciutto a dadini. In alternativa è possibile usare delle fette di prosciutto crudo per foderare i cestini di pizza e in seguito riempirli con le verdure e la mozzarella.

Infornare per altri 10 minuti.

I cestini di pizza ripieni sono pronti per deliziarti.

Li provi?

     

Vellutata di zucca

    

Chi dice autunno, dice vellutata di zucca.

Un piatto profumatissimo e colorato tutto da assaporare anche per chi soffre di allergia al nickel e intolleranza al lattosio.

Pochi ingredienti per una ricetta gustosa, adatta ai primi freddi e che vizia il palato.

La prima volta che ho provato a farla, ero scettica riguardo al gusto, ma mi sono subito ricreduta, basta abbinare i giusti ingredienti!

Per le sostituzioni, qui la dieta dei cibi concessi per l’allergia al nickel.

Inoltre è una base ideale per tanti altri piatti, come le lasagne, il ragù, la pasta al forno.

Qual è il tuo piatto preferito nelle stagioni fredde?

Ingredienti:

  • 300 gr di zucca gialla;
  • 2 cucchiai di olio evo (extravergine di oliva);
  • zenzero fresco;
  • paprika dolce;
  • sale;
  • 50 gr circa di Parmigiano Reggiano;
  • 1 manciata di capperi sotto sale;
  • 1 scalogno piccolo;
  • pepe nero.

Per accompagnare la vellutata di zucca:

Preparazione:

Per preparare la vellutata di zucca, bisogna innanzitutto pulire la zucca e ridurla in cubetti regolari.

Ungere una pentola con un cucchiaio di olio evo, unire lo scalogno tritato e lo zenzero e soffriggere brevemente.

Aggiungere la zucca, salare, pepare e cuocere a fiamma media per almeno 10 minuti, aggiungendo  a metà cottura un bicchiere di acqua.

La zucca sarà cotta quando risulterà morbida.

Riempire il boccale del minipimer con la zucca, della paprika dolce, il parmigiano e mezzo bicchiere di acqua. Frullare tutto fino ad ottenere una consistenza liscia e vellutata.

La vellutata di zucca è pronta!

La puoi servire con qualche cappero dissalato, pepe nero, crostini di pane croccante e a piacere cubetti di prosciutto crudo saltati in padella.

   

Buon appetito!

Per altre ricette con la zucca:

Muffins alla banana senza nickel e lattosio

La ricetta dei muffins alla banana senza nickel e lattosio è una di quelle che ti riportano all’autunno e al calore della casa.
Il freddo riunisce tutti a casa davanti a tisane, cioccolate calde( per chi non è allergico al nickel!) e caminetti, così cucinare torna ad essere un piacere, soprattutto se fatto per le persone care.
La mia amica Stefania mi ha regalato questo splendido tesoro tutto da assaporare: i muffins alla banana senza nickel e lattosio, ideale sia per chi soffre di allergia al nickel che per chi è intollerante al lattosio.
La ricetta prevede infatti yogurt senza lattosio o yogurt di riso(qui il link per la ricetta) e latte di riso(qui la ricetta per farlo in casa), che possono anche essere sostituiti da succo di frutta a scelta nelle stesse dosi.
Dolci sofficissimi, che profumano ogni stanza da poter gustare in mille varianti tutte nickelfree.
Questi tortini possono essere preparati con anticipo ed essere serviti a colazione o a merenda oppure è possibile congelarli in sacchetti per alimenti e conservarli fino a 3 mesi in congelatore.

Ingredienti: 

  • 300gr farina 00;
  • 2 cucchiai di miele;
  • 100gr zucchero di canna;
  • 2 banane mature;
  • 125gr yogurt senza lattosio o yogurt di riso;
  • 1 uovo;
  • 120ml latte di riso;
  • 1 cucchiaino raso di bicarbonato o 1/2 bustina di cremor tartaro;
  • 1 pizzico di sale
  • 1 limone scorza grattugiata o zenzero polvere

Preparazione:

Per preparare i muffins alla banana senza nickel e lattosio innanzitutto bisogna schiacchiare con la forchetta e in modo grossolano le banane e tenerle da parte.
Sbattere le uova con un pizzico di sale e aggiungere gradatamente lo zucchero e il miele, sempre montando fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Amalgamare a parte il latte di riso con lo yogurt e unirli alle uova; aggiungere le banane schiacciate e, una volta ben incorporate, passare alla farina, al bicarbonato e cremor tartato e in ultimo agli aromi.
Una volta ottenuto un composto liscio e omogeneo, riempire lo stampo da muffins con dei pirottini di carta e versarvi l’impasto.
Infornare a 180 gradi per circa 15/20 minuti.
I muffins alla banana senza nickel e lattosio saranno pronti quando, inserendo uno stecchino, non sarà completamente asciutto.
Tu come li prepari?

Sana fiera del biologico 2018

 

1. Sana: cos’è

Tra venerdì 7 e lunedì 10 settembre 2018 si è svolto a Bologna,  presso il quartiere fieristico, il salone internazionale del biologico e naturale, chiamato Sana.

Il Sana è la più importante fiera del biologico, che si svolge da ormai 30 anni e ospita  aziende  italiane ed estere, oltre a tutte le ultime novità del settore.

L’edizione 2018  è stata inaugurata col taglio del nastro del sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, Alessandra Pesce. 

Ha coperto un totale di 7 padiglioni, dedicati alla cura di sé, alla bellezza, allo stile di vita green e al cibo biologico.

Ottimo punto di riferimento non solo per chi è segue uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente, ma anche per chi soffre di allergie.

Troppe lavorazioni industriali e l’uso di coloranti e conservanti rendono i prodotti confezionati dannosi per chi li assume in maniera continua, soprattutto se allergico al nickel. Cliccando qui la lista degli eccipienti vietati in cibi e farmaci; per cui la scelta migliore è quella di puntare su cibi da agricoltura biologica, che siano controllati dai trattamenti dei terreni, alla semina e in ogni fase produttiva. Per la dieta per l’allergia al nickel, clicca qui.

Ecco quindi una carrellata di quello che è successo al Sana, compresi nuovi prodotti assolutamente nickel tested o adatti alla dieta a basso contenuto di nickel.

La fiera è stata divisa nei padiglioni 19, 21, 22, 25, 26, 31 e 32, ripartiti per categorie.

2. Curiosando per il Sana

Il padiglione 19 è stato dedicato al green lifestyle, per rispondere alle esigenze di chi ama uno stile di vita ecologico, sostenibile e sano con 7 filoni tematici:

  • Home and Office
  • Mom and Kids
  • Mobility
  • Clothing & Textiles
  • Pet & Garden
  • Hobby & Sport
  • Travel & Wellness

Proseguendo nello spazio del Sana, i padiglioni 25 e 26 invece, sono stati adibiti al tema della cura del corpo naturale e bio con stand strepitosi di aziende green.

Le ricostruzioni di ambienti floreali hanno fatto da linea guida, stupendo e affascinando i visitatori con mille proposte differenti e coloratissime: dai giardini ricchi di sfumature delicate ai boschi verdissimi, un tripudio di tinte e profumi per spazi vivacissimi, alternati a esposizioni leggere e tenui destinate al relax e al benessere. Prove gratuite di cosmetici e prodotti, trattamenti corpo e coccole per le moltissime donne accorse: parrucchieri, massaggi e dolci pause tutte da assaporare.

L’Erbolario, che dal 1978 opera dapprima come piccola erboristeria artigiana nel lodigiano per poi evolversi in azienda a livello nazionale e internazionale,  ha predisposto un percorso sensoriale, che si snodava tra diversi stand, organizzati in base a colori e profumi; un corridoio fiorato per passare dall’essenza del papavero, al viola dell’iris, fino al bar a tema e perdersi in un cammino unico come in un bosco incantato.

     

Per Kosmolife, azienda che ha l’obiettivo di migliorare lo stato psicofisico attraverso uno scambio continuo di energia con l’universo, una postazione realizzata per il Big mama, cioè una struttura variopinta a forma di uovo per lavorare sulla frequenza delle cellule del corpo.

Puro Bio invece ha proposto un giardino fatto di fiori di carta crespa dai colori accesi ad altezza d’uomo, tra i quali camminare rapiti dai profumi e dalle immagini del maxi schermo.

Notevoli anche gli spazi dedicati ai saponi e prodotti che seguono le antiche ricette casalinghe, passate da generazione in generazione, seguite da aziende molto piccole, che conservano ancora i tratti tipici dell’italianità più vera, come “il profumo dei sogni”, che hanno presentato idee green originali.

Tutto su misura per chi fa del biologico uno stile di vita.

Tante sono state le novità presenti: prodotti per capelli, cosmetici, essenze, macchinari di bellezza e molto altro.

Segnalo lo stand preparato da Alkemilla, azienda italiana impegnata nella produzione di cosmetici biologici rispettosi dell’ambiente e degli animali, dove ho trovato innumerevoli prodotti inediti e adatti per chi è allergico al nickel: cosmetici, shampoo, maschere, creme testati al nickel, cromo e cobalto.

Non nascondo che ho fatto incetta di prodotti nickelfree.

Nei padiglioni 21, 22, 31 e 32 invece, si trovavano gli stand allestiti per i cibi biologici.

I grandi marchi sono stati protagonisti dell’edizione di quest’anno, ma i piccoli produttori hanno fatto emergere novità interessanti.

Tante conferme per noi nickelini, ma anche molte piacevoli sorprese: i marchi che ci accompagnano nel biologico sono tanti.

Per la lista delle aziende che producono:

I cibi maggiormente presenti sono stati senza dubbio i grani antichi, tanto utili a chi soffre di allergia al nickel e prodotti artigianali come miele, marmellate, spezie, frutta e verdura.

Assaggi gratuiti per tutti, ma solo pochi stand erano attrezzati per la vendita al dettaglio purtroppo; quindi tanti depliant per curiosare online.

Presenti anche punti ristoro brandizzati per molti stand come Sottolestelle, La finestra sul cielo e Coop, dove era possibile scegliere prodotti e piatti da gustare piacevolmente in piccoli ristorantini pittoreschi allestiti per l’occasione e caratterizzati da una forte connessione con la natura e il biologico.

Piacevolissimo lo stand della Funny veg academy, un’iniziativa che seguo da un pò e che nasce dall’unione di chef e professionisti con esperienza pluriennale nel campo dell’alimentazione a base vegetale, i quali offrono corsi di cucina vegan e consulenza.

Lo stand proposto era suddiviso in zona bar e tavolini dove approfittare per rifocillarsi dopo tanto vagare per la fiera. Fondo bianco, frutti, piante e lampadine multicolor per arredare il tutto e creare un’atmosfera allegra ed easy.

        

Come pure il bar di Yogi tea, che ha presentato nuove varietà di prodotti in uno stand dai colori sgargianti e dai profumi intensi, accogliendo passanti curiosi, desiderosi di un momento di pausa.

         

3. Gli eventi

Il Sana però ha saputo puntare anche sulla divulgazione, offrendo diversi convegni a tema biologico, in particolare:

  • venerdì 7 settembre la fiera si è aperta alle ore 9:30 con una conferenza organizzata dalla Fondazione Istituto di scienze della salute, intitolata “Il ruolo del microbioma nella genesi delle malattie. Nuovi spunti nutrizionali e terapeutici” per poi proseguire con tutte le innovazioni e i progetti del settore agricolo e della cosmesi biologici e le scoperte scientifiche connesse.
  • Interessante anche l’incontro a tema: “Probiotici e prebiotici: caratteristiche e proprietà, qualità, attività biologiche e modalità per un corretto utilizzo”, tenutasi sabato 8 alle 15:00
  • il workshop sull’agricoltura biologica e agroecologia: quali principi, obiettivi e metodi per una ricerca di qualità, domenica 9 alle 14;30.

Il Sana 2018 quindi si è confermato come un incontro ricco di eventi a tema, novità da scoprire e conferme del mondo biologico, ma anche utilissimo per chi soffre di allergie.

Stand all’insegna del naturale e del sano, ricchi di colori e prodotti, hanno accompagnato la fiera, che si distingue da 30 anni come riporta un articolo sull’Ansa:

 “Come tutti i compleanni – ha detto il presidente della Fiera bolognese, Giampiero Calzolari, presentando alla scuola della Cucina italiana a Milano la manifestazione – si fanno un po’ di riflessioni sulla storia. E’ un compleanno che si festeggia nella stagione più florida: 30 anni fa fu una felice intuizione per un’area di nicchia. Oggi parlare di biologico vuol dire parlare del quotidiano e non solo di alimentazione”.

Appuntamento al prossimo anno quindi, al Sana!

Peperoni ripieni di riso

I peperoni ripieni di riso sono uno dei miei piatti preferiti!

Adoro mangiarne la crosticina salata in contrasto con la dolcezza del peperone.

Sono un ottimo piatto unico da preparare anche il giorno prima e soprattutto comodissimi da portare per una gita fuori porta o a lavoro.

Non solo nickelfree, ma anche glutenfree e lactosefree, possono essere adattati secondo i gusti.

Io ne preparo mille versioni e mi piacciono comunque.

Per le sostituzioni, ecco la lista dei cibi permessi per l’allergia al nickel.

Ecco la ricetta per voi!

Ingredienti:

  • 50 gr di riso basmati;
  • 1 peperone rosso o giallo medio;
  • 50 gr di prosciutto crudo a cubetti;
  • 2 cucchiai di parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi;
  • 1 cucchiaio di olio evo (extravergine di oliva) +1;
  • 10 olive nere snocciolate;
  • zenzero fresco;
  • 1 spicchio di aglio;
  • 1/2 zucchina;
  • pepe nero;
  • sale;
  • pangrattato di riso.

Preparazione:

Per preparare i peperoni ripieni di riso, bisogna innanzitutto lessare il riso in abbondante acqua salata.

Lavare e pulire i peperoni, eliminando il picciolo e lavando bene l’interno, in modo da eliminare completamente i semini.

Dividere in due parti uguali il peperone e lessarlo in abbondante acqua.

Intanto preparare il soffritto con un cucchiaio di olio, lo zenzero sminuzzato finemente, l’aglio intero e un pizzico di sale e pepe.

Aggiungere il prosciutto a cubetti e la zucchina grattugiata e cuocere per 5 minuti.

Scolare i peperoni e asciugarli bene.

Ungere una teglia in vetro con un cucchiaio di olio e posizionarci i peperoni.

Spolverare con poco sale e pepe e tenere da parte.

Scolare il riso al dente e mescolarlo col condimento di zucchina e prosciutto più le olive tagliate a pezzetti.

Riempire il peperone col riso e spolverare con pepe nero e abbondante pangrattato di riso e parmigiano Reggiano.

Completare i peperoni ripieni di riso con un filo di olio evo.

Infornare alla massima potenza, forno ventilato, finché non si formerà una crosticina croccante sulla superficie.

Buon appetito!

Per altre ricette con i peperoni:

Per altre ricette senza glutine: